Maria Teresa Spinelli

Nata a Firenze comincia nell’anno 1976 a frequentare il Centro Studi Danza diretto da Cristina Bozzolini e Lilia Bertelli interessandosi in particolare alla danza classica e alla danza contemporanea. Dal 1980 al 1984 inizia lo studio del Flamenco e classico spagnolo con il coreografo e ballerino José Fernando Hiram entrando a far parte della Compagnia Italiana Balletto Spagnolo da lui diretta. Il lavoro e lo spirito di approfondimento del flamenco e classico spagnolo la porta in Spagna dove studia con Paco Romero, Maria Maddalena, Mercé Esmeralda. Nel 2000 consegue l’attestato di abilità all’insegnamento per il Corpo libero presso il Coni. Dal 1990 tiene corsi di propedeutica e classico spagnolo, corpo libero e streching presso varie palestre e scuole di danza. Dal 1995 insegna presso il Laboratorio Accademico Danza di Pieve a Nievole in collaborazione con la Scuola del Balletto di Toscana diretta da Cristina Bozzolini. Dal 1985 al 2004 si esibisce in vari locali fiorentini, quali Il Barone di Porta Romana, il Salamanca, il Caracol e la Puerta del Sol di Figline, e all’estero in varie manifestazioni teatrali con il gruppo Sueño Español. Lavora con il l gruppo musicale dei Los Reyes . Dal 1984 danza in tutta Italia partecipando a rassegne e manifestazioni teatrali di vario genere. 
1985-1987 Lavora con la compagnia Mar Movido diretta da Maria Elena  Villar e dal chitarrista gitano Tomas De Los Reyes.
1987-1998 Lavora con il chitarrista Juan Lorenzo.
1990-1994 Lavora con la compagnia Italiana Balletto Spagnolo diretto da Josè Fernando Hiram.
1996-1999 Lavora nella compagnia Reflejos de España, ballando al “Firenze Fringe Festival” nel Duende diretto dal regista Alessandro Riccio.
Nel 1998 sempre con il gruppo Reflejos de España partecipa alla rassegna di danza “Insiemestate”di Massa con lo spettacolo dal titolo”El Baile”.
Nello stesso anno partecipa a numerose manifestazioni di danza in vari teatri d’Italia e della Toscana.
1999 Lavora nella Compagnia di Danza Contemporanea di Pisa come ballerina solista nel o spettacolo dal titolo “Tauromagia”.
2000 Lavora a Roma al Festival del Jazz con il gruppo musicale Los Reyes a fianco di Pilar Carmona.
2001 Partecipa come solista allo spettacolo organizzato a Firenze in Piazza della Signoria nella “Notte delle Candele” sotto la direzione di Margaret Nativo . Nello stesso anno lavora in Svizzera con il gruppo “Sueño Español”.

Continua a svolgere la sua attività didattica, tenendo corsi in toscana .

 

Tutto iniziò …
Dopo una lezione di classico, in una delle salette della scuola vidi una miriade di suoni, nacchere e piedi..e una sensazione di grande libertà. Ne fui rapita e tutto cominciò!

Quando hai capito che il flamenco sarebbe diventata la tua professione ?
Non c’è stato un momento particolare. E’accaduto.

Hai mai pensato di non farcela ?
Sempre.

Quanto ha influito il flamenco nelle tua vita ?
Tutta la danza è stata parte integra della mia vita; l’arte ha influenzato la mia vita, non a caso sono nata tra colori, tele e musica.

Quale è stato l’ostacolo più grande che hai incontrato nel tuo percorso?
Me stessa.

Tecnica ed espressività. Che cosa viene prima?
Vanno di pari passo; per la tecnica ci vogliono sicuramente grandi doti, ma con lo studio si può comunque migliorare e raggiungere un buon livello. L’espressività credo appartenga a pochi “eletti”, la “presenza scenica”come si dice in teatro, non è per tutti.

Ti senti più artista o più insegnante?
Non mi sento un’artista anche perché sono figlia di un artista, mio padre era un pittore, quindi so bene il significato. Come insegnante cerco di “dare” tutto quello che ho, nei miei limiti.

Qual è il messaggio che vorresti trasmettere ai tuoi allievi ?
Passione e rispetto prima di tutto .

Quali sono i tuoi progetti attuali?
Ho tanti progetti, troppi!

C’è stato un momento della tua carriera particolarmente emozionante e per questo indimenticabile?
Ho tanti momenti emozionanti e per questo rimarranno indelebili, unici e irripetibili. No, non c’è stato un momento…ma mille!

Il tuo sogno nel cassetto?
Aprire una scuola di Danza.

Qual è l’artista della scena attuale che più corrisponde al tuo gusto e che più ti emoziona?
Sono tanti e ognuno mi emoziona per cose diverse.

La tua meta ideale: Sevilla, Jerez, Madrid o…?
Madrid.

Pensi che chi sceglie oggi di diventare una bailaora professionista di flamenco sia più agevolata o ha molte più prospettive di quando iniziasti tu molti anni fa ?
Senza dubbio ha più opportunità di quando ho iniziato io.

Raccontaci il “tuo” Duende …
E’ qualcosa di troppo grande che hai o non hai o semplicemente fa fatica a venire fuori; lo puoi afferrare per un attimo e poi ti sfugge e non sai dove dimora se nel cuore o nell’anima; sale interiormente dalla pianta dei piedi. In parole non mie, il Duende non si ripete, come non si ripetono le forme del mare in burrasca… io lo sto ancora cercando!

Il tuo più grande difetto e il tuo più grande pregio sia come artista che come persona
Umiltà. Non so se è un pregio e alle volte può trasformarsi in un difetto

Il palos che ti rappresenta di più o quello che pensi sia più rappresentativo per il tuo baile
Penso che in ognuno ci sia qualcosa che mi rappresenti.

A che cosa pensi un momento prima di salire sul palcoscenico?
Concentrazione e cerco di tenere a bada le troppe emozioni che alle volte esplodono altre no…non era il momento giusto.

Descrivici le emozioni che provi mentre balli …
Una magma incandescente che alle volte si fa vedere altre rimane dentro al vulcano.

Raccontaci un episodio particolarmente imbarazzante od esilarante accaduto durante una delle tue esibizioni …
Imbarazzanti e diversi, anche divertenti. E’ accaduto in uno dei miei primi spettacoli con il mio maestro e coreografo Josè Fernando Hiram: stavamo rivedendo il filmato dello spettacolo, quando vedevamo continuamente delle scarpette rosse “saltare fuori” in mezzo alle altre rigorosamente nere; Fernando “indignato” esclamò che se avesse scoperto i “responsabili”di quell’obrobrio…il Maestro pensava che fossero più ballerine, invece ero io che entravo e uscivo di scena come un fulmine, da ogni parte! Da allora prima di ogni spettacolo faccio mille controlli!

Bailaora solista su di un palco. Chi vorresti con te come accompagnamento al cante y al toque ?
Non ho preferenze, l’importante che mi facciano sentire a mio agio.

Qual’è il tuo rapporto con gli altri colleghi?
Ottimo.

Il tuo compagno ideale … fuori o dentro del flamenco ?
Non ho dubbi: fuori.

Se tornassi indietro quali sono le cose o le scelte che non rifaresti ? E quali quelle che ti rimproveri di non aver fatto ?
Mi dispiace per la frase già fatta, ma ho imparato a non guardarmi indietro se non per imparare dagli errori; sebbene il passato sia importante per tutti perche ciò che uno è ora, è grazie a ciò che è stato, non deve avere rimpianti. Sono fatalista?

Come ti vedi tra una ventina di anni ?
Meglio non pensarci.

Per che cosa vorresti essere ricordata ?
Come persona, per la mia limpidezza; come “devota della danza”, una “creativa”.

Il flamenco in una parola
Colore!!

Grazie a Maria Teresa! Per chi volesse saperne di più :

3 pensieri su “Maria Teresa Spinelli

  1. la mia insegnante Teresa, un ciclone, una forza, una passione emanata da tutti i pori, un’energia impressionante che trasmette alle sue allieve, una fantasia nella ricerca di passi …a volte da tenere a bada! una professionista molto capace insomma una donna eccezionale!!!

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