Francesca Stocchi

Francesca Stocchi è nata a Roma. Dopo un’infanzia dedicata alla ginnastica artistica si avvicina alla danza con il maestro Marco Ierva con il quale studia diversi anni modern jazz. A 17 anni si innamora del flamenco e a Roma con la bailaora Caterina Lucia Costa comincia i suoi studi del baile flamenco.
Nel 2002 si trasferisce a Siviglia dove vivrà fino al 2007, lì si forma come bailaora presso le più prestigiose scuole di flamenco. Tra i suoi maestri alcune delle figure più importanti del flamenco internazionale: Alicia Marquez, Rocio Marquez, Ursula Lopez, Adela Campallo, Manuel Betanzos, Pilar Ortega, La Lupi, Ramon Martinez, Ana Morales. Una scuola prediletta è rimasta nel suo cuore, L’Academia de baile di Alicia Marquez che rimane il suo riferimento e la sua scuola di formazione in Spagna.
I suoi studi di approfondimento continuano ancor oggi, si reca in Spagna tutti gli anni e studia con i maestri più preparati e importanti del panorama attuale. Approfondisce contemporaneamente anche i suoi studi sull’insegnamento del flamenco dedicandosi alle nuove tecniche e metodologie didattiche. Il suo approccio analitico e profondamente umano, insieme ad un originale sguardo antropologico, costruisce il suo personale metodo di divulgazione dell’arte del Flamenco; permette ad un nuovo pubblico di avvicinarsi al flamenco, sviluppa l’accrescimento tecnico dei suoi allievi e lavora alla costruzione e alla produzione di spettacoli di compagnia, espressione di questo ricco mosaico mediterraneo.
Professione ballerina e coreografa
Dal suo debutto professionale nel 1999 ha collaborato con alcune tra le più prestigiose compagnie di flamenco italiane esibendosi in numerosi teatri e Festival: con la compagnia “Pasion Gitana” di Caterina Lucia Costa muove i suoi primi passi, tornata dalla Spagna entra a far parte della compagnia “FlamencoVivo” con la quale è in tournè dal 2009 al 2013, nel 2014 è ospite come ballerina solista nello spettacolo “Pinceladas” della compagnia Esquina Flamenca di Loredana Ruggieri, la quale si esibisce a Roma al Teatro Italia e all’Auditorium Parco della Musica.
Ha avuto importanti ruoli da solista in alcuni allestimenti teatrali di notevole successo, nel 2001 ne “La casa di Bernarda Alba” per la regia di Gianni Leonetti ai teatri Spazio Uno e Tor di Nona a Roma; nel 2002 si esibisce al Teatro Flaiano nella “Carmen” per la regia di Rossana Patrizia Siclari.
Nel 2004 si esibisce per la compagnia Flamenco del Sur al Teatro Sistina coreografata e diretta da Ramon Martinez e lavora come solista presso il “Tablao Abierto” di Siviglia.
Nel 2007 è in scena con “La Lola. De Flamenco y Poesia. Omaggio a Federico Garcia Lorca” per la regia di Lisa Colosimo al TeatrO2 di Siena.
Nel 2008 fonda la “Compagnia Flamenca La Barraca” e debutta al Teatro Orangerie di Roma con lo spettacolo “Rama Nueva”. Due anni dopo la compagnia va in scena con lo spettacolo “La Llave” e vanta importanti collaborazioni con alcuni tra gli artisti più rappresentativi del panorama flamenco spagnolo e italiano: Jesus Corbacho Vazques, Inmaculada Rivero, Antonio Porro, Matteo D’Agostino, Gabriele Gagliarini, Loredana Ruggieri, Massimiliano El Bicho, Corrado Ponchiroli, Mattia Rauco, Sergio Varcasia, Ana Rita Rosarillo.
Nel 2013 è ideatrice e direttrice artistica, insieme a Carmen Meloni, della prima edizione della rassegna “Tablao Abierto” un progetto che mira a portare gli allievi e i non professionisti ad esibirsi in un contesto “ da tablao” con musica dal vivo secondo la tradizione spagnola. . E presente e molto attiva come interprete solista nei maggiori tablaos italiani, soprattutto a Roma (El Patio, Don Pepe, El Duende per citarne alcuni), gli spettacoli di flamenco nei tablaos rispondo alla versione più tradizionale e pure del baile flamenco, quello in cui bisogna non solo dominare la tecnica ma anche i codici che regolano il rapporto con il cante e la musica dal vivo poiché sono per la maggior parte spettacoli di improvvisazione.
Nello stesso anno è socia fondatrice dell’ASSOCIAZIONE CULTURALE ITINERARTE che si occupa di divulgare l’arte e sensibilizzare su tutto il territorio nazionale.
Dal 2014 Francesca porta il flamenco e la sua cultura nelle scuole con diversi progetti.
Scrive e dirige con l’attrice e regista Lisa Colosimo un adattamento de “La Lola. De Flamenco y Poesia” per le scuole medie-superiori. Lo spettacolo avvicina i ragazzi alla poetica di Federico Garcia Lorca e al flamenco attraverso la danza e la musica dal vivo, la recitazione in italiano e in spagnolo. Porta il flamenco nelle scuole anche attraverso dei veri e propri spettacoli di compagnia con danza e musica dal vivo e la creazione di lezioni interattive sempre con la musica dal vivo e il coinvolgimento in prima persona dei ragazzi.
Nel 2015 dà vita al progetto “Compartir Flamenco” con Sophie Ravel che si occupa di diffondere la cultura e la conoscenza di quest’arte, coinvolgendo professionisti, aficionados, allievi e semplici curiosi in diverse attività, spettacoli, stage, eventi e manifestazioni. È un progetto che mira alla diffusione della cultura flamenca presso un pubblico vario e diverso da quello appassionato e vicino alla danza e al flamenco. Il 24 Luglio 2016, proprio all’interno di questo disegno progettuale, è direttrice artistica di “Compartir Flamenco. Monteriggioni. Primo raduno flamenco sulla via Francigena”, un’intera giornata di attività ed iniziative dedicate al flamenco nella meravigliosa cornice del Castello di Monteriggioni.
Nell’estate del 2016 il debutto dello spettacolo “ Evocacion” con il quale Francesca mette in scena la sua Compagnia Flamenca e collabora con importanti figure andaluse del flamenco: Antonio Molina “ El Choro”(vincitore del Premio Rivelazione del Festival di Jerez 2016), Vicente Gelo e Oscar Lago.
Nello stesso anno, in Agosto, il debutto di un altro importante progetto: “Divino Flamenco” e il flamenco incontra il mondo del vino nella cornice splendida dell’azienda vinicola storica CECCHI tenuta Valle delle Rose.
Il 2017 vede la COMPAGNIA FLAMENCA di Francesca Stocchi in scena a Roma, questo allestimento coinvolge un corpo di baile di quattro elementi, un percussionista, quattro palmeros, due chitarre e due cantaores oltre a due ballerini solisti. Il progetto di far incontrare sul palcoscenico il miglior flamenco italiano e il miglior flamenco spagnolo si realizza il 9 Aprile al Teatro Gianelli. In scena collaborazioni importanti e prestigiose con il chitarrista Manuel Montero e il cantaor Alejandro Villaescusa dalla Spagna e il bailaor Andrea Lamberti da Torino.
Novembre 2019. Con il progetto Compartir Flamenco attraversa l’oceano e arriva a Cuba per uno spettacolo al Teatro America de La Havana il 14 novembre 2019 con la Compagnia cubana di flamenco Ecos di Ana Menese e tutti i partecipanti del progetto.

Dal 2007 insegna regolarmente a Roma e a Siena dove tiene corsi di tutti i livelli per adulti e bambini in diverse sedi. A coronamento di ogni anno organizza degli spettacoli di fine anno in teatro con costumi e musica dal vivo. Protagonisti assoluti sono gli allievi ma la produzione è in tutto e per tutto uguale a quella di uno spettacolo professionale, questo per offrire al pubblico la versione artistica più autentica del flamenco e per educare gli allievi all’etica teatrale e professionale di un’artista. Durante tutto l’arco dell’anno è presente sul territorio nazionale con stage, masterclass, lezioni private e laboratori coreografici. Contribuisce alla diffusione della cultura flamenca collaborando a livello didattico con importanti nomi del flamenco internazionale: Ramon Martinez, Inma Rivero, David Palomar, Juan Fariña, Manuel Montero, Vicente Gelo, Oscar Lago, Juan Fernandez, Antonio Molina “El Choro”, Patricia Guerrero, Alicia Marquez.
Dal 2015 organizza lezioni evento interattive di flamenco per le scuole medie superiori italiane con lo scopo di avvicinare i ragazzi alla danza, all’arte e alla cultura flamenca. Questo progetto la porta a collaborare con scuole in tutta Italia.
Gli allievi di Francesca sono invitati a partecipare al progetto “Compartir Flamenco”, avendo cosi la possibilità, per chi lo desidera, di essere protagonista della propria storia flamenca, sviluppando capacità e abilità di confrontarsi con il grande pubblico, proponendo forme nuove e libere che abbattono le barriere tra i professionisti e gli aficionados, uniti dalla passione e dalla voglia di condividere il flamenco come un arte da vivere.
Grazie all’impulso di alcune allievi si dedica anche a progetti sociali e a scopo benefico: con l’organizzazione Rare Partners che si occupa della raccolta fondi per la ricerca contro le malattie rare, è protagonista con la sua scuola per tre edizioni della maratona di Roma e di Firenze. I suoi allievi vincono il primo premio nel 2016 e il secondo nel 2017 nel contest organizzato durante la maratona di Firenze.
Sempre attraverso il flamenco e la sua capacità comunicativa, è coinvolta in alcuni progetti con l’Associazione Ridolina di Pisa che si occupa di portare la terapia del sorriso nei reparti oncologici pediatrici degli ospedali
Nel 2018, a Luglio, il progetto Compartir Flamenco arriva oltralpe al Festival Arte Flamenco di Mont De Marsan in Francia. Durante il Festival gli allievi della scuola di baile di Francesca si esibiscono con bailes, dalle coreografie e dalle musiche originali, all’interno dello spazio fortemente voluto dalla direzione dedicato alle scuole e agli aficionados.
Nel 2019 crea la sua associazione “Compartir Flamenco”: compartirflamenco.it, compartirflamenco.it
Nel 2019 con il progetto Compartir Flamenco e dopo due anni di preparativi con l’associazione Punto 8, attraversa l’oceano insieme a una delegazione di 50 persone e realizza per 8 giorni a CUBA /LA HAVANA in uno scambio artistico culturale che coinvolge gli allievi della scuola di flamenco di Francesca Stocchi provenienti da Roma e da Siena, la sua Compagnia di professionisti, gli allievi della SCUOLA COREUTICA ESCUELA PROVINCIAL ALEJO CARPENTIER. Un viaggio ricco di proposte culturali, un’ esperienza originale di viaggio e di vita nella cultura flamenca.

Come ti sei avvicinata al flamenco?
“Pasión gitana”, Joaquin Cortes, Teatro Olimpico.

Quando hai capito che sarebbe stata la tua professione?
L’anno scorso quando sono ritornata a vivere a Roma

Hai mai pensato di non farcela?
No. Unicamente per il fatto che non mi sono mai posta grandi obbiettivi di successo.

Chi sono i tuoi punti di riferimento?
Nel flamenco indubbiamente i miei maestri di sempre: Alicia Marquez, Ramon Martinez e una citazione particolare per Maria Marquez che più di tutti mi ha insegnato che essere flamenchi prescinde dall’esercitare o meno la professione di ballerino…

Quante ore alla settimana dedichi allo studio?
In genere un paio d’ore al giorno, per l’allenamento e la “creazione” e poi se ci sono spettacoli in vista anche tre o quattro.

Quanto ha influito il flamenco nelle tue scelte personali?
Sembrerebbe molto…

Qual è stata, se c’è stata, la più grande difficoltà che hai incontrato per raggiungere i tuoi obiettivi di artista?
I miei obbiettivi di artista… trovare una sala-prove abbastanza economica da permettermi le due orette di prove giornaliere… sembra una banalità ma l’ispirazione poi si deve tradurre in danza in qualche modo e da qualche parte…

Tecnica ed espressività. Che cosa viene prima?
La domanda “sempre verde”! La tecnica è il mezzo necessario per esprimersi, migliore è la tecnica e più mezzi hai per comunicare…ma se non hai niente da dire?…

Ti senti più artista o più insegnante?
Più artista

Qual’è il messaggio che vorresti trasmettere ai tuoi allievi?
Io generalmente dico loro tante cose, troppe… ma forse la cosa piu importante è la risposta alla domanda di prima… bisogna raccontare e raccontarsi altrimenti non è più arte ma esercizio fisico.

E quale al pubblico?
…non saprei… di vedere sempre più flamenco, per conoscerlo meglio, perchè ne vale la pena!

Quale tipo di pubblico vorresti conquistare?
Quello distratto

Qual’è il tuo rapporto con gli altri colleghi?
Onesto

Quali sono i tuoi progetti attuali?
Lo spettacolo “Rama Nueva” con la compagnia “La Barraca” (Loredana, El Bicho y yo) e quello con la compagnia FlamencoVivo di Dario Carbonelli e Lara Ribichini.

C’è stato un momento della tua carriera particolarmente emozionante e per questo indimenticabile?
Il debutto di” Rama Nueva” l’anno scorso al Teatro L’Orangerie

E che cos’è che non hai ancora fatto ma che speri un giorno di fare? Qual è il tuo sogno nel cassetto?
Si può dire che ho appena cominciato… hai idea delle idee che ho in mente????

Qual’è l’artista/collega (bailaor, cantaor, tocaor) della scena attuale che più corrisponde al tuo gusto e che più ti emoziona?
Ce ne sono diversi. Ma vorrei citare la Trini di Malaga perchè è pazzesca e troppo poco conosciuta!!!!

La tua meta ideale: Sevilla, Jerez, Madrid o…?
SEVILLA!!!!

Tradizione o modernità?
Va bene tutto purchè sia flamenco.

Pensi che ‘il Duende’ sia solo una prerogativa del popolo gitano o spagnolo?
No.

Il tuo più grande difetto come artista e come persona
Come artista devo costantemente allenarmi per avere più forza nei piedi… come persona mi costa molto sforzo farmi valere.

Il tuo più grande pregio come artista e come persona
Sono molto disponibile e mi piace imparare… questo vale come artista e persona.

La prima letra che ti viene in mente…
Desde mi ventana se desviza el mar
que bana la ola de mi soledad
y una letania se oye a lo lejo
es la voz de un nino que le dice a un viejo
de quien es la arena, de quien la mar
de quien es la ola, de quien es la sal (EL CHINO-MALAGA)

A che cosa pensi un momento prima di salire sul palcoscenico?
Non vedo l’ora di ascoltare le prime note…

Ascolti altri generi musicali oltre al flamenco? Se si quali?
Si la musica tutta. Da Gianna Nannini ai Queen, da Ben Harper agli stornelli romani, da Battiato a Erika Badu.

L’ultimo film che hai visto al cinema? L’ultimo libro che hai letto se preferisci…
Anna Karenina… libro!

La tua giornata ideale?
Sveglia presto perchè il mattino ha l’oro in bocca, il parco con i cani, ensayo, lettura e se ci scappa l’uscita con gli amici allora è perfetto!

Un consiglio per i nostri lettori che vogliono fare del flamenco la loro professione
Ancora ho poca esperienza per dare consigli in merito.

Il tuo compagno ideale: dentro o fuori dell’ambiente flamenco?
Dentro e fuori una persona che abbia voglia di scambiare idee, esperienze e vita con me.

Per che cosa vorresti essere ricordato?
OSSSIGNORE!!!! Ma che domanda è?!?!

Il flamenco in una parola
Un Olé pieno, sincero, con peso.

Vorrei aggiungere una cosa al tutto…
Come ha detto una volta Pier Francesco Favino durante un’intervista : “l’arte è un percorso creativo non di successo.” Ci penso sempre.

Grazie a Francesca! Per ulteriori informazioni su Francesca Stocchi:

                                                                 Videos

Intervista e Editing. Katia Di Leo * Aggiornato in data 15 Ottobre 2020

2 pensieri su “Francesca Stocchi

    1. francesca è anche una fantastica insegnante, la conosco da pochi mesi, ma nell’ambiente del flamenco è la prima professionista che mi ha trasmesso equilibrio e rispetto, e poi è simpatica (dote rara anche questa nel mondo della danza…)!

      federica

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